7 giugno 2020

Change management: cos’è, a cosa serve e come metterlo in atto

“Una volta cresciute molte aziende perdono la capacità di innovare. Diventano come dinosauri o elefanti, non sono più agili come leopardi: non possono correre, non riescono a cambiare direzione. Perciò non sanno innovare velocemente come le più piccole né adattarsi ai cambiamenti ambientali e quindi perdono il vantaggio competitivo”

Solomon Darwin, direttore esecutivo del “Garwood Center for Corporate Innovation” dell’Università di Berkeley

Il mondo dell’economia sta entrando in una nuova era dominata dall’incertezza. I leader di mercato di un tempo rischiano di fallire perché non sono riusciti a modernizzarsi o hanno perso terreno rispetto a competitor più predisposti al cambiamento.

Oggi, più che mai, è necessario il change management. Di cosa si tratta?

Il change Management è l’insieme dei processi, strumenti e tecniche per poter gestire al meglio i processi di cambiamento, soprattutto il lato umano. Ogni cambiamento in azienda, anche puramente tecnico, ha infatti sempre un duplice impatto, sia a livello umano che strutturale.

Proprio per questo è un processo complesso e delicato, avendo un forte impatto sulle abitudini delle persone, che per loro natura mostrano sempre una certa resistenza al cambiamento.

Change management: le fasi chiave da seguire

Change management significa costruire un percorso di cambiamento partendo dalla domanda, decidendo dove vogliamo arrivare e stabilendo in che modo arrivarci.

Per prima cosa ci sono 3 fasi che è importante seguire per un corretto intervento di change management, e sono:

  • Individuazione degli obiettivi: in questa fase si definiscono gli obiettivi da raggiungere, le tempistiche e soprattutto come coinvolgere le persone interessate;
  • Pianificazione: si condividono gli obiettivi con le persone interessate e insieme si individuano punti critici e opportunità, condividendo modi e tempistiche delle varie operatività;
  • Attuazione: è la fase più pratica, è importante che tutte le attività vengano monitorate, in modo da poter reagire prontamente ad eventuali imprevisti per assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Change management: quali sono gli obiettivi e come applicarlo

Gli obiettivi del change management sono:

  • Definire il cambiamento organizzativo e strutturale necessario per trasformare i prodotti dei progetti in benefici;
  • Fare in modo che l’organizzazione aziendale sia pronta ad implementare il cambiamento;
  • Implementare il cambiamento ed incorporarlo nella struttura dell’organizzazione.

Per costruire una strategia di cambiamento efficace di change management, capace di far raggiungere un obiettivo all’azienda, occorre identificare un percorso che coinvolga principalmente 4 pilastri, detti 4P, che sono:

  1. People (le persone): La fase più delicata di qualsiasi change management riguarda il coinvolgimento delle persone. Cambiare le abitudini delle persone. Un Change Management efficace mette la persona al centro del processo.
  2. Process (i processi): anche se il progetto di cambiamento non li riguarda direttamente, i processi andrebbero rivisti in ottica digitale, in modo da migliorare il monitoraggio e il rispetto di obiettivi, tempi e budget.
  3. Platform (le tecnologie): gli strumenti di lavoro sempre più digitali a supporto della produttività, consentono maggiore flessibilità e garantiscono continuità alle performance
  4. Place (i luoghi di lavoro): anche i luoghi delle attività lavorative vanno ripensati e subiscono delle trasformazioni, come nello smart working.

Il change management è un elemento cardine per le organizzazioni che vogliono evolvere. La capacità di saper controllare l’inevitabile cambiamento è una sfida che un’impresa che vuole perdurare negli anni è costretta ad affrontare.

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